BOLOGNA GLI ITALIANI NON SONO RAZZISTI, MA ABBANDONATI.

Troppi cittadini sono rimasti senza welfare e senza sicurezza, e sentono lo Stato lontano. Per questo sfogano la rabbia sui migranti, i dati parlano chiaro: un terzo dei reati in Italia è commesso da stranieri (tra cui rifugiati che abbiamo accolto).Aumentano i reati, e gli emiliano-romagnoli pensano che nella propria zona di residenza la criminalita' sia un problema molto serio. La criminalita' sia un problema "molto" o "abbastanza" grave. Insomma, e' "sotto casa" che ci si sente piu' in pericolo e quindi meno sicuri. Nella citta' di Bologna c'e' stato un vera e propria esplosione di crimini commessi dagli immigrati: infatti alla citta' di Bologna gli e' stata data la maglia nera per la sicurezza.Un fatto poco rassicurante per i cittadini Bolognesi. Alla "città delle due torri" va la maglia nera della pericolosità: «Forte la differenza di reddito tra italiani e stranieri (pari a oltre 11.000 euro nel 2015 riporta Repubblica). Alti il tasso di delittuosità (66 arrestati ogni 1000 immigrati residenti) e la percentuale di detenuti stranieri sul totale (51,5%). Flessione negativa per la spesa pubblica destinata all'immigrazione. Il problema ogni volta che si parla di immigrazione e si da una risposta contraria a chi pensa che l'immigrazione e' una risorsa, iniziano i problemi subito chi si propone contro l'immigrazione viene etichettato razzista, fascista, ed altri nomignoli vari, ma chi da queste definizioni forse non si fa un esame di coscienza e una seria riflessione e si chiede il perche'? "Gli italiani? Non sono razzisti ma in ansia per lo stato sociale" , per la diversa equita' di servizi dati, agli immigrati gli viene concesso tutto mentre agli italiani sempre piu' gli viene ristetta la propria liberta' di pensiero e di parola. Ora io mi chiedo come si puo' non vedere tutto questo negli ultimi anni è esplosa l'immigrazione a Bologna. La crescita esponenziale degli ultimi 21 anni che ha portato al raddoppio ogni anni delle presenza di immigrati stranieri, grazie alle politiche del buonismo di sinistra che sta mettendo in serio pericolo la sicurezza di ogni citta' e Bologna e' la prima in questa classifica maledetta.Il tema dell'immigrazione e del multiculturalismo (quest'ultimo inteso come la presenza di comunità di cultura, religione, lingua e tradizioni differenti che vivono sul territorio di uno stesso paese) viene percepito dai cittadini italiani in maniera dissimile: Molti temono l'immigrazione e il multiculturalismo per questioni inerenti alla perdita dell'identità e della coesione sociale, alla sicurezza, alla criminalità, all'occupazione e al lavoro nero. Altri sostengono che gli immigrati rappresentano un fattore positivo per lo sviluppo economico e per l'equilibrio demografico in vista dell'invecchiamento della popolazione italiana. Altri affermano che l'immigrazione e il multiculturalismo sono positivi anche da un punto di vista non solo economico ma anche culturale e umano perchè la diversità arricchisce. Alcuni riferendosi al fenomeno dell' immigrazione alzano il vessillo ideologico della solidarietà internazionalista o universalista ecumenica perchè siamo tutti essere umani o siamo tutti figli di Dio. Altri invece agiscono come se non si fossero accorti del fatto che attorno a noi si sta sviluppando un fenomeno di grande importanza. Bologna. Secondo dati forniti dall'ufficio di statistica del Comune di Bologna la popolazione con cittadinanza straniera residente nel comune in 21 anni è passata da 3.402 unità nel 1989 a 43,664 unità nel 2009 cifra che rappresenta più del 10% del totale della popolazione del comune. A dicembre del 2009 l'aumento rispetto a dicembre dell'anno precedente (2008) è stato di 4,184 unità (+10.6%) . In particolare in soli sei anni la popolazione straniera residente è più che raddoppiata passando da 21.403 unità nel 2003 a 43,664 nel 2009 (senza contare gli illegali presenti nel territorio comunale) con una media di crescita del 17.3% annuale. Da un punto di vista strettamente statistico (cioè al margine di considerazione su futuri sviluppi sociodemografici) i dati annuali proporzionati dal comune di Bologna (dal 1989 fino al 2009) indicano una crescita esponenziale della popolazione straniera residente nel capoluogo emiliano.Se la progressione migratoria continuasse conforme al ritmo degli ultimi 21 anni come riportato nelle statistiche del Comune, nell'anno 2020 la popolazione straniera residente a Bologna ammonterebbe a 178,649 unità!!! solo nella citta' di Bologna ad oggi che siamo nel 2016 abbiamo come stima di immigrazione la bellezza di 14.766 immigrati solo Bologna dati del comune,quelli che si conoscono perche' molti non hanno ne documenti e nulla quindi sono dei fantasmi per lo stato iotaliano, ora se si fa un controllo in tutta la regione la cifra sara' enorme. Infine se mettiamo che il comune fa differenze tra cittadini italiani e stranieri il gelo tra immigrati e italiani aumentera', se i cittadini bolognesi vedono la diversita' di equita' e' normale e' umano che si arrabbiano, come e' successo per il progetto che il comune ha fatto per 270 richiedenti asilo politco, con il protocollo per impiegarli come volontari a Bologna l'80% avrà un posto. Puliranno parchi e campi sportivi. E ora io mi chiedo la disoccupazione a Bologna e' tanta e gente in difficolta' sono aumentati come mai la giunta comunale non interviene si sa che i problemi degli italiani non portano soldi , basta vedere che il progetto che e' stato fatto per gli immigrati e' costato alle cooperative amiche I CONTRIBUTI - In tutto, sotto le Due Torri sono stati concessi contributi per 10.000 euro per 270 richiedenti asilo ospitati nelle strutture in città. Per le spese delle attività 4.400 euro, 4.600 euro invece per le spese assicurative. In tutto i progetti sono 45 e riguardano diversi settori, di questi 14 saranno i laboratori formativi, 10 quelli artistici e 21 invece i laboratori manuali. In pratica tra qualche settimana C'è chi si occuperà della gestione dei campi sportivi, della manutenzione del parco del velodromo, di orticoltura. C'è chi si adopererà per la riparazione delle bici, e chi della manutenzione degli spazi pubblici. Ma anche educazione stradale e guida dei risciò. E assistenza ai disabili. Siamo alla follia pura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Associazioni gestite da Italiani:



Associazioni che vengono gestite da immigrati:

Per concludere

IL PROGETTO SPRAR DEL COMUNE DI BOLOGNA

Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali italiani che - per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata - accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo.
Nel 2001 il Ministero dell'Interno - Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, l'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (UNHCR) siglarono un protocollo d'intesa per la realizzazione di un "Programma nazionale asilo". Nasceva così il primo sistema pubblico per l'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, diffuso su tutto il territorio italiano. La legge n. 189/2002 ha successivamente istituzionalizzato queste misure di accoglienza, prevedendo la costituzione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Attraverso la stessa legge, è stato istituito il Servizio centrale di informazione, promozione, consulenza, monitoraggio e supporto tecnico, con la funzione di coordinamento dell'intero sistema.
Il progetto territoriale prevede una serie di azioni sinergiche coordinate da ASP Città di Bologna e realizzate insieme ai partner Arcolaio, Mondo Donna, Lai-momo e Camelot.Come accogliere
La specificità dell'accoglienza nello SPRAR è il frutto della concatenazione di azioni individualizzate che hanno come obiettivo la costruzione di percorsi di autonomia lavorativa e abitativa mirando a un obiettivo più generale che prevede un inserimento sociale nel territorio di riferimento. Il progetto fonda i propri interventi sulle linee indicate dal Servizio Centrale SPRAR che possono essere brevemente riassunte in: applicare un approccio olistico che considera più aspetti in relazione fra loro e non una singola linea di intervento di aiuto; garantire misure di assistenza e protezione alla singola persona; favorire il percorso verso la riconquista della propria autonomia; mirare ad un'accoglienza integrata in base alla sostenibilità numerica del territorio; costruire e rafforzare la rete territoriale.
Il punto di accesso del progetto SPRAR di Bologna è costituito dall'Unità Operativa Protezioni Internazionali di ASP che funge da servizio sociale cittadino per i richiedenti e beneficiari presenti sul territorio. L'accoglienza dei beneficiari avviene presso 5 strutture collettive e 4 appartamenti per complessivi 122 posti afferenti alle categorie "ordinari" (92) e "aggiuntivi" (30). Nel corso del periodo di accoglienza la persona viene sostenuta: nel rapporto con le Pubbliche Amministrazioni nell'apprendimento della lingua italiana; nell'accesso e nell'utilizzo del SSN; nell'inserimento al lavoro attraverso tirocini formativi e supporto alla ricerca di un'occupazione (sportello SIARR); con inserimenti in laboratori che permettono la socializzazione e un'apertura verso il contesto esterno. Gli enti coinvolti Gli interventi messi in campo per l'attuazione di questi servizi sono realizzati da: ASP Città di Bologna attraverso i servizi erogati dall'Unità Operativa Protezioni Internazionali con la presa in carico sociale dei richiedenti e beneficiari presenti sul territorio, supportandoli nelle azioni amministrative, nell'orientamento legale e nei percorsi di inserimento nel mondo del lavoro. RTI Consorzio Arcolaio - Associazione Mondo Donna con azioni di accompagnamento socio-sanitario dei beneficiari del progetto e con la gestione delle strutture deputate all'accoglienza.  RTI Lai-momo soc. coop. - Camelot officine cooperative con la cura del piano di comunicazione e di informazione del progetto; della ricerca di aziende per tirocini e del supporto per la stesura di protocolli e accordi interistituzionali.Ora io mi chiedo tutti questi aiuti dati a queste associazioni per buonismo o finto buonismo da parte delle istituzioni, alla fine a chi ha ripagato credo solo alla giunta stessa con voti per le future elezioni.
Ora la mia domenda e' cosa ha fatto l'amministrazione Bolognese per queste persone italiane che si sono siucidate per colpa di una crisi e di un silenzio istituzionale? Ecco alcuni nomi di gente Bolognese che si e' sucidata nel silenzio dei Mass-Media e delle Istituzioni
Artigiano suicida a Bologna, Procura archivia inchiesta: "Non ci fu istigazione" Ponte Ronca, frazione di Zola Predosa, dove una donna di 41 anni si è suicidata impiccandosi alla grata di una delle finestre di casa.un agente di commercio di 53 anni di Casalecchio di Reno (Bologna), si è impiccato il giorno prima dell'esecuzione dello sfratto dall'appartamento dove viveva.Un siciliano di 55 anni si è tolto la vita, ieri sera, all'interno della sua stanza al secondo piano del dormitorio Beltrame di via Sabatucci"Senza lavoro non c'è speranza": imprenditore si toglie la vita"FERRARA. "Senza lavoro non c'è speranza,". E' questo il testo del biglietto che un imprenditore di sessanta anni ha lasciato nella sua abitazione dove si è tolto la vita."
Bologna, 59 anni, titolare di una piccola società immobiliare. Si uccide con una fucilata perché sta per ricevere lo sfratto. Alla fine dei conti a pagare questo finto buonismo sono sempre i piu' deboli e questa volta i deboli sono il popolo Italiano in questo caso cittadini Bolognesi morti per il silenzio istituzionale.


Domenico Marigliano Blogger

palestre
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia